Hotel Rigopiano: la tragedia attraverso Twitter

Vigili del fuoco, poliziotti, carabinieri, uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza, medici, paramedici e volontari della Protezione Civile hanno impiegato una notte intera per raggiungere l’hotel Rigopiano.
Una notte infernale e assurda, fatta di dolore e ingegno per risolvere i problemi.
Quando finalmente sono arrivati lassù, a 1.200 metri, in molti sono scoppiati in lacrime: 20 ore di fatica bestiale arrancando tra muri di neve e un vento gelido per trovare un pugno di macerie.
In questo momento, a Farindola, il volto dell’Italia migliore.

Che ci aggiorna attraverso Twitter, ancora una volta prima fonte di informazione: a usarlo i soccorritori, dalla Polizia di Stato alla Croce Rossa.

Oltre a questo, solo rumore di fondo, gente che disturba la conversazione costruttiva e umanitaria.
A inaugurare la lunga serie di interventi inutili Matteo Salvini: “Continue scosse di terremoto in Centro Italia, neve e gelo. Altro che migranti, che il governo aiuti subito questi italiani!”.

A ruota, il volto dell’Italia peggiore, dei “webeti”, dei polemici di professione, dei disfattisti: “Non fate donazioni, c’è lo Stato per fronteggiare le emergenze, noi paghiamo già le tasse” o “Governanti… vitalizi d’oro, pensioni e stipendi d’oro… andate a passare la notte a Rigopiano” o anche “Questo è un paese disonesto, tutti, nessuno escluso, si arricchiscono sulle disgrazie altrui”.

Non ho ancora visto twittare: “I profughi in hotel e gli italiani sepolti sotto la neve”. Ma sono fiduciosa.

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