Quando l’emoticon diventa business

Oleg Teterin, presidente di un’azienda specializzata in advertising mobile, ha deciso che l’uso delle “faccine” composte dai segni di punteggiatura può diventare un business, e ha registrato un’emoticon come marchio in Russia.

Si tratta della faccina che strizza l’occhio ;-), utilizzata in tutto il mondo negli sms e nelle e-mail ma anche da alcune aziende che la usano come marchio.
Ora, dice Teterin, “potranno usarla solo dopo aver acquistato la nostra licenza annuale” e si sta preparando a spedire decine di lettere legali alle imprese che la stanno utilizzando.
In questo modo la società che desiderasse acquistare il diritto d’uso della faccina grafica in questione dovrebbe corrispondere al titolare del marchio qualche decina di migliaia di dollari.
All’anno, ovviamente.

Ringraziamo il sig. Teterin per averci fornito la dimostrazione inequivocabile che troppa vodka fa male al cervello 😉 (ops!)

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7 commenti su “Quando l’emoticon diventa business

  1. Andrò subito a registrare il mio nome e cognome prima che qualche idiota mi venga a dire che devo pagare i diritti per usarli!

  2. ho già avuto occasione di dire che io voglio registrare la parola “ciao” e la parola “tette” che penso essere tra le più usate in italia.
    è mia ferma intenzione farlo…

  3. troppo tempo libero e poco sesso….. poi la gente non sa cosa fare e gli vengono queste idee

  4. io ho qualche dubbio sul fatto che la registrazione di un marchio possa essere retroattiva. cioè sto tizio registra la faccina e poi manda delle lettere a tutti quelli che l’hanno usata prima che lui la registrasse per dirgli che devono pagare i diritti? se funziona così è davvero una gran bella cazzata che chiunque può fare

  5. se l’occhiolino è stato registrato in russia dovrebbe essere possibile fare la stessa cosa in italia. oh gente se c’è da fare soldi non si scherza!

  6. con questa crisi chi si fa sfuggire la possibilità di guadagnare tramite internet? grande teterin!

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