Twitter vietato agli US Open

Lo scorso week end sulle pagine del Telegraph è stato annunciato il divieto a tutti i partecipanti all’ultima tappa stagionale del Grande Slam di scrivere sul popolare sito di microblogging qualsiasi notizia che avesse a che fare con il torneo.
Secondo la Federazione, infatti, anche messaggi sulla situazione meteorologica e sulla condizione dei campi potrebbero essere considerati informazioni riservate (Il Corriere).

La paura più grossa è che i giocatori forniscano, anche e soprattutto a loro insaputa, preziose informazioni al mondo delle scommesse.
Possono però tranquillamente continuare a drogarsi.

(Grazie a @insopportabile from Twitter, che fortunatamente non gioca a tennis).

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7 commenti su “Twitter vietato agli US Open

  1. viene da ridere ma twitter negli usa è molto più usto da noi e ce l’hanno molti campioni sportivi, non è poi così strano pensare che possano diffondere info che dovrebbero essere riservate anche se tutti i divieti suonano strani soprattutto riguardo a internet

  2. Effettivamente se Federer dice: ieri notte non ho dormito per colpa del raffreddore e non riesco a respirare.
    Sai le scommesse on line sull’avversario di turno?

  3. E’ assolutamente vero Roberto, infatti sui social è tutta una questione di buonsenso… se Federer scrive una cosa del genere è davvero un pirla 🙂

  4. tutte kazzate di ki cerca di mettere un bavaglio a internet e soprattutto ai social non c riusciranno mai!!!!!!!!!!!!!

  5. quello che dicono roberto e pamela è giusto, xò credo che la libertà di una persona non possa essere limitata in questo modo cioè un conto è invitare a usare il buon senso in ciò che si scrive sui social network un altro conto è obbligare le persone a cancellarsi come è stato fatto x gli arbitri queste sono ingerenze inaccettabili

  6. a me sconvolge la cosa opposta! non tanto il fatto che twitter venga vietato ma il fatto che se si arriva a tanto è perchè ci sono milioni di persone che provano soddisfazione nel far sapere i cazzi propri al mondo, tanto che la dimensione di questo fenomeno è diventata preoccupante. la gente mette nello stato di facebook cose personali che non direbbe all’analista ed è questa la vera follia!

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