6 gradi di separazione sul Web

E’ vero che tra ognuno di noi e il Presidente degli Stati Uniti ci sono solo sei gradi di separazione?
Questa tesi affascinante è stata sostenuta nel 1967 dallo psicologo Stanley Milgram, secondo il quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari: un conoscente ci può presentare a un suo conoscente, che a sua volta fa lo stesso con un altro conoscente… se questa operazione viene ripetuta almeno 6 volte, si può arrivare a contattare anche le persone più importanti, fino alla vetta del mondo sociale.

Oggi la teoria è confermata da uno studio effettuato da Microsoft esaminando l’utilizzo del client di messaggistica istantanea Windows Live Messenger.
I ricercatori hanno analizzato per circa 2 anni i log di 30 miliardi di conversazioni on line fra 180 milioni di navigatori sparsi in 5 continenti, senza accedere al contenuto delle chat né all’identità degli utenti: si sono limitati a monitorare i flussi delle conversazioni, mettendoli in relazione con i dati demografici relativi ai singoli internauti.
Il risultato ha confermato in pieno la teoria: tra 2 utenti del programma ci sono in media 6,6 gradi di separazione.

In un precedente esperimento condotto da ricercatori della Columbia University nel 2003, fu chiesto agli internauti di andare alla ricerca di diciotto persone in tredici nazioni, utilizzando solo le loro connessioni online. Fu dimostrato che in media bastavano dai cinque ai sette passaggi per arrivare a destinazione.

Insomma, tra noi e Bill Gates ci sono circa 5 persone. Ammesso che lui utilizzi Messenger. Ed anche noi.

Share Button

7 commenti su “6 gradi di separazione sul Web

  1. ma come? Attraverso 6 passaggi posso arrivare a paris hilton e nessuno mi ha detto niente??????? vai di messenger! 😀

  2. Ecco dimostrato che il mondo è davvero piccolo!

    Attendiamo nuove ricerche che confermino ulteriormente la potenza e complessità della rete.

    Per esempio, scoprire se è vero che “A caval donato non si guarda in bocca”.

    Oppure se viene confermato che “Tra moglie e marito non mettere dito”.

    E soprattutto se possiamo ancora fidarci dell’adagio: “Dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi dio”

  3. La teoria è interessante e se funziona per l’off line non c’è ragione secondo la quale non debba funzionare online, anzi! Trovo però di grande interesse l’intero rapporto dei dati analizzati, attraverso i quali viene constatato che gli utenti preferiscono parlare con gente della stessa fascia di età, lingua e località e soprattutto che le discussioni tra persone di sesso diverso sono più frequenti e più lunghe rispetto a quelle tra individi dello stesso sesso. Guardando la mappa generata dalle località di provenienza delle conversazioni, si osserva facilmente la diffusione del popolare sistema di instant-messaging a livello planetario, fatta eccezione per gran parte del terzo mondo e zone abitate da foche e pinguini.

  4. La teoria mi affascina, ma non è sempre applicabile. Credo che tra noi e chiunque altro ci siano come minimo 5 passaggi, ma che possano essere molti di più. Si tratta di selezionare bene le persone alle quali ci rivolgiamo, persone che abbiano molti contatti e di un certo tipo. Ho letto che nell’esperimento, in alcuni casi, ci sono voluti fino a 29 passaggi. Insomma non è così semplice.

  5. La teoria è estremamente interessante ed ha applicazioni nel web marketing.
    Il fatto che attraverso i social network ognuno di noi abbia la possibilità di creare contatti in così pochi passaggi ci consente di raggiungere in un tempo breve interlocutori che possono essere interessati ai nostri prodotti o servizi.
    Si tratta solo di fare una scrematura dei contatti dai quali partire, cosa facile perchè, sempre attraverso internet e i motori di ricerca possiamo fare ricerche che ci aiutino ad avere un profilo del nostro contatto il quale ci collegherà ad altri contatti che probabilmente saranno simili a lui per interessi.

  6. E’ un effetto virale che si può creare ma dobbiamo tener presente che non tutti abbiamo la stessa rete di contatti, alcuni di noi conoscono molte persone, altri molte meno. E’ quindi necessario individuare coloro che sono in grado di effettuare un buon passaparola in un determinato mercato e che quindi sono tenuti in grande considerazione dalla loro rete di contatti

  7. Ora c’è un nuovo esperimento per scoprire se è vero: http://www.digrii.com Attraverso questo social network è possibile valutare direttamente il proprio grado di connessione con chiunque al mondo!

Lascia un commento