Berlusconi si becca il duomo in faccia, la censura incombe e PierFerdy stupisce

Berlusconi si è beccato una statuetta del Duomo in faccia. Ok. Avvengono aggressioni ogni giorno ma non fanno tutto questo casino. Tra l’altro pare che dopo il fatto le statuette stiano andando a ruba, forse è la prima volta che il premier fa girare davvero l’economia.

Solo che poi ha iniziato a circolare quella parola, “censura”, che ogni tanto qualche politico con lo stesso quoziente intellettivo di Bruno Vespa pronuncia a sproposito.
Sono stati censurati i gruppi di Facebook a favore di Massimo Tartaglia, il Governo si è prontamente mosso per studiare misure per oscurare chi incita alla violenza online… Berlusconi è diventato un martire e ancora un po’ facciamo una colletta per pagargli una escort, così si consola, ma questa è un’altra storia.

Tornando alla censura, l’unica cosa intelligente sembra averla detta Casini, sì, proprio lui, PierFerdy, e al solo pensiero di essere pienamente d’accordo mi si ghiaccia il sangue: “Censurare Internet per gli insulti e le istigazioni alla violenza sarebbe una decisione assurda e illiberale”.

Ora succede che su Facebook arriva un gioco, si chiama “Press the 8” e fa parte di una campagna contro la povertà: il visitatore può dare il suo contribuito alla causa prendendo a finte “martellate” la testa di Berlusconi, che come una talpa spunta fuori da una serie di buche sistemate di fronte al Colosseo. Ma adesso anche questo rischia di far discutere.
Il periodo post-Tartaglia si preannuncia lungo e buio.

Share Button

9 commenti su “Berlusconi si becca il duomo in faccia, la censura incombe e PierFerdy stupisce

  1. la carlucci è disperata per berlusconi ma in cuor suo gode come una pazza perchè adesso cercheranno di censurare tutto!

  2. Schifani ha superato se stesso dicendo che: “Negli anni ’70 non c’erano momenti aggregativi così pericolosi per frange minoritarie certo, ma pericolose e che enfatizzano il livello di odio”. Il potenziale di internet va limitato. E il suo cognome è tutto un programma

  3. il guaio è che siamo in un paese nel quale ogni pretesto è buono x mettersi a parlare di censura, a volte sembriamo la cina

  4. la Carlucci in un Paese avanzato dovrebbe fare altro, non sedere in parlamento, non è che se una gallina riesce a parlare dobbiamo per forza stare a sentirla!

  5. la carlucci era insulsa anche in tv e la sua mania di controllo di internet nasconde delle paranoie recondite, il marito dovrebbe provvedere 🙂

Lascia un commento