La RAI al ragazzo superstite: “Cosa hai provato?”

Sabato 5 novembre.
La giornalista è Daniela Orsello, incaricata dal Tg2 di raccogliere le testimonianze dopo l’alluvione di Genova. Il suo microfono viene piazzato davanti alla bocca di un ragazzino di 16 anni che ha appena perso la mamma, trascinata via dall’acqua mentre lui era riuscito ad aggrapparsi ad un palo (Corriere della Sera).

Da cronista a caterpillar: “Cosa hai provato?”, “Hai avuto paura di morire?” e “Dov’era tua mamma?” le domande poste al ragazzo in lacrime in una spettacolarizzazione del dolore senza precedenti (video).

Per fortuna la rabbia della Rete è esplosa e su Twitter gli spettatori indignati hanno criticato il servizio per tutto il giorno, tanto che Marcello Masi, direttore del Tg2, si è dovuto dichiarare altrettanto indignato: “Sono fuori dalla grazia di Dio. Un servizio così nel mio telegiornale non può e non deve andare in onda”.

Ma intanto la strumentalizzazione del dramma aveva fatto il giro dei canali del nostro glorioso servizio pubblico, ed era stata ripresa anche da Tg3 e Tg1, indugiando con una crudeltà inaudita sul dolore di un ragazzino.

Quando vi verrà richiesto di pagare il canone, sapete cosa fare.

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15 commenti su “La RAI al ragazzo superstite: “Cosa hai provato?”

  1. mi sembra un’esagerazione si è visto ben di peggio sui nostri schermi soprattutto durante il telegiornale

  2. dopo il dolore anche una deficiente che viene a cercare ascolti tv fregandosene della dignità delle persone

  3. la colpa è della tv quanto degli spettatori che finchè guarderanno programmi strappalacrime in cui il dolore privato viene messo in piazza continuerà a produrre trasmissioni indecenti. prima di puntare il dito diamo un’occhiata agli ascolti e vediamo a cosa è interessato l’italiano medio

  4. sono le regole degli ascolti e finkè contuneremo a seguire queste trasmissioni loro continueranno a ragionare in questo modo. io piuttosto ho spento la tv e le notizie me le cerco su internet guardando solo quello che voglio

  5. è una cosa ignobile! il giornalismo è morto o forse non è mai esistito si preoccupano solo di gossip e di fare scalpore sulle disgrazie degli altri non capiscono che in italia vogliamo informazione e per questo ce la cerchiamo e creiamo da soli ad esempio su twitter!

  6. Ci sono persone prive di umanità ma non credo che dipenda dal lavoro che fanno le puoi trovare ovunque e non credo sia il caso di condannare un’emittente televisiva ma unicamente la giornalista che si è comportata così

  7. il solito tatto e la solita vergona dei giornalisti . e guadagnano anche cifre astronomiche per fare domande sceme!

  8. @raptus scusa ma “ho visto ben di peggio” significa che tutto sommato questo può anche andare bene????

  9. quella non è una giornalista, non fa informazione, non si preoccupa delle notizie ma cerca solo di strappare lacrime per fare audience e l’audience è un puro scopo commerciale che con l’informazione non ha niente a che spartire

  10. Le colpe vanno sempre divise 50-50 e se la giornalista ha avuto poco tatto che dire del padre del ragazzo che consente un’intervista a poche ore dalla morte della madre? Probabilmente un po’ di soldi gli facevano comodo… ma allora poteva farsi intervistare lui e non il bambino. E’ show business infondo e l’hanno accettato

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