Una lista di politici gay non è 2.0

Come preannunciato, il sito Listaouting ha diffuso la lista dei dieci politici che sarebbero non solo omosessuali ma addirittura integerrimi difensori del rigore dei costumi.

La Procura di Roma ha già aperto un fascicolo processuale (per ora contro ignoti) per illecito trattamento di dati sensibili attinenti la sfera sessuale.

Se da un lato è vero che la vita sessuale è una cosa privata che ognuno ha diritto di vivere come meglio crede, dall’altro è anche vero che, se sei un politico e pontifichi contro l’omosessualità, come minimo non puoi essere gay.
E’ puramente una questione di coerenza: sotto le lenzuola puoi fare ciò che ti pare, ma se io ti ho votato ho diritto di sapere che le tue prese di posizione corrispondono ai fatti, e la trasparenza è elemento fondamentale della democrazia.

Sulla vicenda qualcuno ha già tirato fuori il termine “Web 2.0”, ma quello che ha fatto Listaouting non ha nulla a che vedere con la democrazia, con la condivisione di informazioni e con la trasparenza.
Listaouting ha sparato 10 nomi a vanvera senza una spiegazione, un aneddoto, uno straccio di prova… l’esatto contrario di ciò che ha fatto, ad esempio, Wikileaks.
A sputtanare senza prove siamo capaci tutti, con buona pace di quel Web che ci rende indistintamente produttori di contenuti.

A questo punto, piuttosto che una lista di politici gay, sarebbe stato più interessante fare un elenco di politici ai quali non sono state fornite le palle.
A testimonianza di questo fatto, quantomeno, abbiamo prove a volontà.

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10 commenti su “Una lista di politici gay non è 2.0

  1. hai ragione pam l’anonimato del web non serve a questo! e se io adesso faccio una bella lista di pedofili e ci metto tutti quelli che mi stanno sul cazzo e poi la pubblico anonima???? mi sembra di sognare.

  2. quando gli autori ci daranno qualche prova se ne potrà parlare. ora come ora può solo essere considerato uno scherzo e non capisco come mai si faccia tutto questo rumore di cazzate così sul web se ne vedono ogni giorno

  3. bò io penso che se è vero è meglio saperlo anche in modo conciso che non saperne niente alla fine non è l’inclinazione sessuale che si giudica ma la falsità di certi comportamenti

  4. vero enrico se qualcuno in italia avesse davvero la lista dei politici gay e omofobi e avesse le prove la manderebbe a wikileaks non a questi sfigati!

  5. se x il diritto alla trasparenza è giusto violare il diritto alla privacy…… bè abbiamo detto tutto sulla nostra bella italia!

  6. è più incivile il comportamento di questi politici che vogliono legiferare in materia di unioni civili, che negano matrimonio e adozioni a coppie di gay…….. che ci finiscano loro alla gogna per una volta!

  7. io dico ben venga la pubblicazione della lista: sarà la legge del contrappasso che farà ricadere su queste persone il ludibrio dei loro stessi compagni di partito, sull’altare della cui politica loro hanno sacrificato i diritti civili di migliaia di persone

  8. Che dire: come sempre si torna a Privacy contro Trasparenza.
    Non credo sia possibile risolvere questo problema con una semplice lista: che fosse vero o meno l’uguaglianza Tizio=Omosessuale, a mio parere, di gay, non ha nessuna rilevanza.

    Come diceva Pam ognuno nel suo letto deve, e ripeto DEVE, essere libero di fare cosa gli pare, finché resta nei limiti del legale.
    Non mi risulta che essere gay e comportarsi da omofobi sia un reato, tanto più che, e lo dico per esperienza personale, i più forti omofobi che h conosciuto nel tempo spesso erano gay.

    Può suonare come una contraddizione, eppure è così. Io questa cosa l’ho sempre interpretata come una forma di difesa spinta al limite, ma non per questo mi permetto di giudicare un gay omofobo; ne diventerei come lui: uno che predica bene (ognuno e libero di fare come gli pare) e razzola male (mi ergo a giudicarlo).

    La questione onestà in quanto soggetto pubblico. Anche questa è una questione vecchia come il mondo, e non solo quello politico.
    Posso essere d’accordo sulla TEORIA che uno deve fare quello che dice e dire quello che fa, ma a monte di questo, resta sempre il fatto che il politico in questione DEVE poter essere libero di comportarsi come meglio crede. Sempre che vogliamo continuare a fregiare questo paese con l’aggettivo DEMOCRATICO.

    Quanti politici, in passato, ma anche al giorno d’oggi, affermano che rubare è sbagliato ed intanto rubano; quanti politici dicono che il nepotismo è un male che va estirpato, poi vai a controllare e, dal momento che hanno vinto la proprie qualifiche, non ha più un figlio, nipote, amico del nipote disoccupato; quanti politici dicevano che le mazzette erano (e sono!) il cancro di questo paese, e con il tempo sono stati tra i primi indagati per Mani Pulite.

    Insomma il nostro paese, come tanti altri eh… sia chiaro, ha sempre avuto e sempre avrà persone incoerenti al comando. Il fatto, però, di essere un paese democratico, ci da la possibilità, comunque, di vedere col tempo sbugiardati gli incoerenti: è solo questione di tempo. E questo vale sia per i gay omofobi, che per i crociati anti corruzione, che sono i primi a prendere mazzette e così via.

    Forse, alla fin fine, dovremmo prenderci un po’ più di tempo a guardare dentro noi stessi anziché guardare fuori dagli altri; ma mi rendo conto, anche, che accusare qualcuno sia più facile di accusare noi stessi e trovare un rimedio, spesso faticoso, per cambiarci davvero dentro.

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