Il manifesto pubblicitario che riconosce il passante

Philip K. Dick ci aveva pensato da un pezzo e Steven Spielberg ne aveva fatto una scena di Minority Report, quella in cui Tom Cruise veniva identificato dai cartelloni pubblicitari che lo martellavano di spot fatti su misura per lui.

Il gigante della tecnologia giapponese Nec ha sviluppato un cartellone pubblicitario con un sistema di riconoscimento facciale, chiamato “Next Generation Digital Signage Solution”, che distingue sesso e fascia di età di chi passa. E consente così di proporre una pubblicità a target, più accurata, più mirata, insomma – grazie ai dati demografici ottenuti – viene cucita perfettamente addosso al potenziale cliente. La nuova tecnologia si scontra tuttavia con i fautori della privacy, preoccupazioni che la Nec – secondo quanto riferisce il britannico Telegraph -, nega. I responsabili affermano che la persona “catturata” rimarrebbe anonima e che le immagini dei loro visi verrebbero immediatamente cancellate. La tecnologia viene tuttora collaudata in alcuni dei centri commerciali più importanti del Giappone (Il Corriere).

Non è fantastica questa idea di un cartellone tecnologicamente così avanzato da riconoscere se siamo uomini o donne?
Poi passa Rosi Bindi.

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13 commenti su “Il manifesto pubblicitario che riconosce il passante

  1. O Susan Boyle.. 🙂
    A me affascina da sempre.. da quella scena di Minority Report.
    Io personalmente sono d’accordo, ma piu’ estremo, personale con i RFID.. se bombardamento dev’essere che almeno mi interessi.

  2. @zooey verresti “catalogata” come animale e ti farebbero vedere la pubblicità dell’antipulci

  3. Dici? Secondo me è una figata. Purchè non facciano vedere la pubblicità del Tantum rosa quando passo io 😀

  4. E di cosa ti lamenti? Sono io che ho il diritto di incazzarmi se mi fanno vedere il tantum rosa!

  5. Hahahah non hai tutti i torti Marco. Comunque come minimo ti beccherai la pubblicità dell’Imodium 🙂

  6. No no fin dagli albori della pubblicità pruriti stitichezza e diarrea sono prerogative femminili

  7. leggendo l’articolo ho mescolato la notizia allo spamming che solitamente ricevo…
    Ci manca soltanto un cartellone che mi propone di allungarmi il pisello tutte le volte che ci passo davanti…..
    🙂

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