#IlPDsispacca è tra le tendenze di Twitter, oltre che nei titoli di tutti i quotidiani italiani.

Eh sì, perché col caso Shalabayeva, Alfano l’ha combinata grossa: non si è nemmeno preso il disturbo di verificare la versione che il suo capro espiatorio Procaccini avrebbe fornito.

Il risultato è che ora Renzi lo vuole sfiduciare, ma è il segretario a dettare la linea di un partito che crede alla versione di Angelino, o quantomeno fa finta. Tanto che Epifani, dopo aver dichiarato: “Se Alfano sapeva va da sè che deve dimettersi”, ora precisa: “Dipende da ‘cosa’ sapeva”.

Civati, dal suo blog, denuncia: “Il ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha detto che chi non voterà a favore di Alfano deve andarsene dal Pd. Sapevatelo. Se alla Camera si votasse, mi espellerebbero, dunque”.

Insomma, per la prima volta Renzi (che rappresenta come sarebbe i centro sinistra se si chiamasse centro destra) e Civati (che rappresenta come sarebbe il centro sinistra se esistesse ancora) si trovano d’accordo, o quantomeno dalla stessa parte di un PD spaccato.

Il tutto mentre Letta, moderna versione di Heidi-ti-sorridono-i-monti, “non vede nubi all’orizzonte”, e lo sostiene con vigore mentre nuota in una pozzanghera di m****, scatenando ulteriormente l’ironia del Web.

Fortuna che il nostro Presidente Napolitano rimane lucido e dichiara che “Se cade Letta ci saranno dei contaccolpi irrimediabili”.
Come direbbe Andrea Mingardi: “Rimbelza in tal cul”.