Sarah Scazzi: il mostro non era Facebook

La tragedia di Sarah Scazzi mi ha colpita in modo particolare, forse perché guardavo casualmente la tv quando hanno annunciato la confessione dello zio, forse perché continuo a ricordare i primi servizi giornalistici, successivi alla sua scomparsa, nei quali la parola “Facebook” veniva ripetuta in modo ossessivo: Sarah è stata adescata su Facebook, Sarah non era la ragazzina ingenua che tutti credevano perché aveva quattro profili su Facebook, Sarah aveva manifestato la sua voglia di cambiare vita su Facebbok.

La vita di Sarah invece si è interrotta a pochi passi da casa, nel garage dello zio, e il malefico Web o il seducente Facebook non centrano nulla.

Certo Internet può nascondere dei pericoli e adolescenti e bambini dovrebbero sempre essere indirizzati da un adulto nell’utilizzo di questi strumenti, ma pur sempre di strumenti si tratta, strumenti nelle mani di persone, persone che, stando a un puro dato statistico, colpiscono più spesso dall’interno della famiglia o delle istituzioni che non attraverso il Web.

Lasciamo da parte le ossessioni collettive e concentriamoci sulla cronaca e sull’ultimo saluto a una ragazzina che probabilmente giocava con Facebook ma che ha trovato il mostro nella vita reale.

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11 commenti su “Sarah Scazzi: il mostro non era Facebook

  1. Concordo in pieno, non diamo la colpa agli strumenti ma piuttosto a chi li usa e a come li usa semmai, altrimenti ci sarà sempre un alibi perchè la società o le persone non si prendano le proprie responsabilità.

  2. questa storia ha colpito tutti e tutti da polli avevamo creduto all’ennesima cazzata della stampa sul fatto che il mistero della ragazza scomparsa fosse legato a facebook

  3. povera sara che fine orribile sapere che è stato un parente di cui si fidava poi fa ancora + male una bambina dovrebbe sentirsi sicura almeno in famiglia

  4. E’ stata una vicenda terribile e come spesso accade quando non si sa chi incolpare si pensa al web oppure al fatto che gli adolescenti spesso scappano di casa. Conclusione orrenda poverina

  5. invece che puntare sempre il dito contro facebook perchè non ci si chiede come mai in questa vicenda nessuno abbia visto niente? come mai la madre di sara come prima cosa ha detto “cercate tra i parenti” ma nonostante il suo sospetto fosse questo permetteva alla figlia di andare in casa loro? come mai nessuno ha detto niente riguardo alle perversioni della zio? come mai lo zio aveva un alibi evidentemente falso? questo è tutto il male e tutta la stupidità degli uomini e esiste da molto prima di internet

  6. condivido sempre tutti a puntare il dito sul web ma queste cose avvenivano ben prima del web e forse molto di più perchè il web ha reso i ragazzi + svegli non + stupidi

  7. facebook non può certo strangolarti con una corda e buttarti in un pozzo ma un mostro vero sì. povera sarah 🙁

  8. pensate sempre ke noi giovani siamo stupidi ma noi siamo molto + sgamati e lo riconosciamo uno ke c vuole adescare su fb e gli togliamo l’amicizia invece nella vita reale le persone ke danno fastidio non si possono cancellare

  9. e tutte le volte che si sentono notizie di persone che sono state salvate grazie a facebook? persone che si vogliono suicidare, che restano bloccate in casa…… e tutti gli aiuti ai terremotati che sono arrivati grazie a facebook? mi sembra ovvio che non sia un mostro

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