La democrazia che ignora i social e processa Cappato

E’ ormai evidente che in Italia (e in Europa) stiamo assistendo all’espansione di un fenomeno estremista che va da una destra xenofoba e fascistoide a nazionalismi, paure ed egoismi diffusi.

Oggi siamo di fronte a quella che Emilio Gentile ha definito “democrazia recitativa”: in pratica i cittadini non sono più in grado di influenzare davvero le scelte dei governanti e, quando vengono a mancare le strutture in cui le persone sono educate alle scelte della politica, dove si sentono ascoltate e rappresentate, scatta il desiderio di trovare la scorciatoia e di invocare “l’uomo forte”.

Eppure i social network, oltre ad offrire innegabili opportunità di dialogo, di abbattimento delle distanze, di trasparenza dei processi politici, rappresentano un efficacissimo strumento per monitorare l’opinione pubblica senza il bisogno di ricorrere a referendum e soprattutto a ridicole votazioni online.

I nostri social-politici di punta (Renzi, Grillo e Salvini in primis), bravissimi nel fomentare demagogie e populismi, nel cavalcare nuove opportunità di comunicazione, nel guidare l’informazione e nel produrre consensi, non si rivelano altrettanto bravi nel “social media listening”, che potrebbe invece offrirgli innumerevoli spunti per capire come viene percepito il loro operato e quali problemi vengono considerati prioritari.

Ed è proprio in questo contesto che ieri abbiamo dovuto assistere all’avvilente processo a Marco Cappato, colpevole di “eccesso di umanità” nei confronti di dj Fabo.
Abbiamo ascoltato le strazianti testimonianze di madre e fidanzata che, in lacrime, descrivevano gli ultimi momenti di vita del loro caro.
Abbiamo partecipato allo spettacolo di uno Stato che spreca risorse e denaro pubblico a causa di una classe politica incapace che non è ancora riuscita ad approvare una semplice norma: un paziente non può essere tenuto in vita solamente per subirla.

L’Italia è l’unico Paese europeo ancora privo di una legge sul fine vita.
Uno dei pochi senza testamento biologico.
L’ultimo del Vecchio Continente ad aver consentito l’uso della morfina sui malati terminali.

Nonostante i ripetuti appelli dei cittadini, il Governo continua a dimostrarsi disumano e totalmente privo di pietà perché ai politicanti nostrani, in perenne campagna elettorale, fa più comodo fingersi ciechi e sordi.

A questo punto, peccato non si fingano anche muti.

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