Zappare non è un gioco: FarmVille semina ignoranza

Prima ci si è messo Tremonti a paragonare la crisi economica a un videogame (e non pensate a dove ognuno di noi si sta ritrovando il Joystick), ora anche l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Franco Manzato, ha concentrato la sua attenzione sui giochi online, in particolare su FarmVille.

Si tratta di un gioco molto popolare tra gli utenti di Facebook, che consiste nel creare una fattoria virtuale in cui seminare fagiolini di soia, mungere le mucche, tosare i conigli, regalare un pollo al vicino, ecc.

Personalmente non ci ho mai giocato ma una volta ho visto una tizia che nella sua fattoria virtuale aveva disposto le mucche in modo che formassero un cuore, e questo mi è bastato.

Il suo successo però non è piaciuto granché all’assessore leghista Manzato che, difendendo l’agricoltura in quanto attività “straordinaria ed entusiasmante”, critica FarmVille che avrebbe “seminato un po’ di ignoranza, banalizzando un lavoro che è da imprenditori autentici, che non possono permettersi di affidare il proprio futuro a speculazioni o immaginare campi dei miracoli”.

Insomma giocare a fare i contadini è sbagliato.
Molto meglio giocare a fare i politici.

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5 commenti su “Zappare non è un gioco: FarmVille semina ignoranza

  1. sicuramente è molto più redditizio il secondo “lavoro” rispetto al primo, ad ogni modo viva i contadini, quelli veri (i miei nonni lo erano) e abbasso le tipe dalle unghie laccate che dispongono le mucche a cuore, che come minimo sono dipendenti statali che ci giocano durante l’orario di lavoro! ma vaffan…giro te e tutte le tue mucche 🙂

  2. Mi pare assurdo che con tutti i videoghiochi violenti e diseducativi ci si accanisca contro chi coltiva un orto online

  3. Un sacco di gente ha una grande predisposizione per coltivare la terra e soprattutto per spalare la merda…. lasciamoglielo fare almeno online

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