Addio privacy, le norme sociali sono cambiate

“Ormai gli utenti condividono senza problemi le informazioni personali online. Le norme sociali cambiano nel tempo. E così è anche per la privacy”. Con questa dichiarazione rilasciata durante un incontro a San Francisco, il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha dato il proprio benservito a tutte le discussioni (e le polemiche) sulla riservatezza online (Il Corriere).

Secondo il venticinquenne fondatore di Facebook, è ormai finita l’era della riservatezza. Blog e social network rendono anacronistiche le posizioni di chi vuole a tutti i costi difendere il diritto alla privacy.

In poche parole, visto che recentemente sono cambiate le impostazioni di Facebook e 350 milioni di utenti hanno visto passare alcune informazioni del proprio profilo da private a pubbliche, non si è trattato di violazione ma di progresso.

Vero che il gossip ci appassiona ogni giorno, vero che guardiamo con grande attenzione 10 mentecatti chiusi nella casa del Grande Fratello, vero che ci piace farci un giretto sui profili di Facebook e vedere come se la passano i nostri conoscenti, ma quello che sfugge a Zuckerberg è che viviamo in una società in cui ci piace farci i fatti degli altri, non che gli altri si facciano i nostri, infatti la maggior parte di noi non parteciperebbe al Grande Fratello e ha bloccato il proprio profilo di Facebook agli sconosciuti.

Quale sarà il prossimo passo in nome di questa non ben definita idea di progresso?
Una foglia di fico e via?

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9 commenti su “Addio privacy, le norme sociali sono cambiate

  1. a qualcuno può andare bene e a qualcuno forse no ma sta di fatto che cambiare le cose in corsa non è corretto se Zuckerberg la pensava così doveva fin da subito rendere tutti i profili pubblici avremmo potuto decidere se iscriverci oppure no. invece abbiamo scelto uno strumento che funzionava in un certo modo per poi vederci adesso cambiare le carte in tavola

  2. la verità provata è che noi italiani siamo tutti dei gran vouyers, non è corretto però che fb abbia cambiato le carte in tavola in itinere, lo hanno fatto sicuramente per pararsi da eventuali ricorsi uff.dei vari governi.

  3. sicuramente è vero che col passare del tempo ci abituiamo alla violazione della ns privacy da parte di ogni dispositivo tecnologico, ma parlare di diritto alla privacy come anacronistico è un’esagerazione bella e buona

  4. Diciamo che dovrebbe essere sempre e comunque una scelta. E’ vero che ci abituiamo a mettere sempre di più i nostri affari in piazza (soprattutto virtuale) ma è anche vero che dovremmo poterlo fare consapevolmente

  5. Se ognuno di noi facesse tutto alla luce del sole e senza vergogna saremmo tutti più felici e sereni. Anche l’idea della foglia di fico non è affatto male

  6. bisogna tenere conto della sicurezza di certe persone che non si possono esporre come altre, politici, insegnanti, bisogna tutelare i bambini, purtroppo non viviamo in un mondo sicuro

  7. Esatto! E tutti quei ragazzini che non si sono accorti che fb ha cambiato impostazioni e ora hanno le loro foto visibili da tutti, magari bersaglio dei pedofili?

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