Boicotta Barilla: l’ultima crociata del Web

Attorno alle recenti dichiarazioni di Guido Barilla si è scatenato un vero e proprio inferno mediatico.

La frase incriminata: “Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale” (Quotidiano.net).

Parte la polemica su Twitter, rimbalzando tra giornali e televisioni.
Inizialmente spopola l’hashtag #BoicottaBarilla, al grido di “famiglia è dove c’è amore, non dove c’è una coppia etero” ma, dopo qualche ora, assieme alle scuse ufficiali del gruppo, arriva anche l’hashtag #IoStoconBarilla, in difesa del pensiero libero, perché ognuno ha il diritto di fare marketing come gli pare.

Personalmente fatico a trovare un messaggio omofobico nelle parole del presidente dell’azienda. Fondare una campagna pubblicitaria sulla famiglia tradizionale non significa essere contrari, o addirittura osteggiare altri tipi di famiglia: significa semplicemente che un marchio ha legato la sua immagine alla tradizione, contro il “modernismo”, ad esempio, di Ikea.
Le famiglie omosessuali non sono certo una consuetudine, magari lo saranno tra 50 anni e forse, a quel punto, Barilla cambierà idea… semplicemente per ora non mette in discussione una scelta di marketing che si è rivelata vincente e che non ha nulla a che fare con la difesa dei diritti o con la violazione degli stessi.

Certo il presidente poteva rilasciare dichiarazioni più attente, che tenessero conto maggiormente dei molteplici orientamenti sessuali, ma onestamente mi infastidiscono di più le marche concorrenti che stanno approfittando della situazione per suscitare approvazione, lanciando slogan come “A casa Buitoni c’è posto per tutti”, “Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta”, “Dove c’è Althea, c’è famiglia” (anche se, bisogna riconoscere, Althea si era già cimentata con pubblicità gay-friendly).
Non so voi, ma a me questo sciacallaggio pubblicitario fa venir voglia di passare al kamut.

E poi, dai, un’azienda che s’è inventata i Ditalini non può essere davvero tanto bacchettona 😉

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29 commenti su “Boicotta Barilla: l’ultima crociata del Web

  1. Senti.Pamela,sei semplicemente deliziosa:hai uno spirito ed un capacita’ di
    comunicazione unica.Chissa’ com’e’felice tuo marito..Per quanto riguarda Barilla,divorziato che esalta la fam.tradizionale,direi che ha fatto uno “svarione”Poteva stare zitto.Ciao,Pam,e complimenti

  2. Sì, diciamo che adesso, Guido Barilla mi fa un po’ pena, non è vero.
    Però, quanto è avvenuto ci dimostra alcune cose:
    i gay sono più intoccabili di Gesù Cristo (più a parole che a fatti);
    il web pullula di esseri velenosi (ciao, chiamami Viavipera);
    Barilla è un influencer;
    La pasta è un diritto di TUTTI!

  3. Ciao Pamela,
    io credo che ognuno sia libero di fare pubblicità come vuole (a meno di regole definite dai nostri codici legislativi) e verso i target su cui vuole sfondare.

    Solo che ultimamente ho fatto il callo allo schema “grossa str###ta – grossa smentita” inaugurato da un altro imprenditore che si è dato alla politica, schema che serve a coprire le magagne più grosse.

    Per esempio io noto che, tra chi dice che c’è stato troppo clamore per niente e chi si dice del tutto contro il boicottaggio o (scusa il gioco di parole) sta con #iostoconbarilla, tutti sono d’accordo nel dire che “la strategia si è dimostrata vincente”…

    ??? e ancora ???

    Ma vincente…de che? A me sembra che i conti di Barilla non stiano andando così bene!
    E questa è già una grande magagna da nascondere.
    E il tema “qualità”, che ormai, è proprio il caso di dirlo, è sulla bocca di tutti? Il prodotto è di qualità non dico scarsa ma quasi e si regge solo sul design delle scatole 🙂

    Non parliamo poi della situazione dei lavoratori della Barilla in Italia (straordinari non pagati e “switch” da lavoratori interni a interinali http://www.autprol.org/public/news/doc000324401012002.htm) e all’estero (vuole pagare gli operai meno di 500 euro http://www.parmaquotidiano.info/…/).

    Insomma, non è che c’è una fetta di mercato abbandonata da Barilla e che è da conquistare da parte di altri: Barilla vuole semplicemente cercare di consolidare il suo target, che è abbastanza “incrinato” per i motivi di cui sopra.

    Giocando su questo “scandalo”, Barilla scatena il pubblico (la rete, ma non solo) sul tema “gay si/gay no” e sposta l’attenzione, da quelle magagne.

    Insomma, un tentativo di “brandwashing” che sta funzionando, finora, sicuramente meglio di quello fatto da ENEL con la campagna #guerrieri

    Comunque, come sempre, complimenti a te e al tuo blog (e su Twitter, dove ti seguo di più).

  4. @Simone
    Però le scatole sono veramente belle 😉
    Grazie mille per il tuo contributo, e per la pazienza che dimostri nel sopportare i miei twitter-sproloqui (sia sempre lodato il limite di 140 caratteri) 😀

  5. Ciao passavo di qui per caso. Mi piace molto come scrivi. Complimenti. La penso anche il come te , c’è una bramosia nel voler additare il mostro omofonico o razzista di turno ad ogni costo

  6. il discorso è molto semplice: il successo della pubblicità dipende da quanto essa riesce a farci immedesimare nella situazione e nei personaggi. ora chiedetevi: quanti si immedesimerebbero in una famiglia gay? e quanti invece si immedesimano ogni giorno nella classica famiglia barilla o mulino bianco?
    TUTTO QUI

  7. vero tutto ma un’aggiornatina barilla se la potrebbe pure fare. ormai la gente che mangia gli spaghetti in famiglia è una minoranza….. si mangiano con gli amici, col compagno, nelle famiglie allargate, coi figli dei compagni, tra fidanzati e tra gay…… se vuole escludere fette del mercato peggio per lui

  8. ma il responsabile marketing di barilla è lo stesso che ha lanciato la campagna enel #guerrieri? ah ah!

  9. intanto ancora una volta distraiamo l’attenzione dai problemi veri cioè da quegli stronzi che ci governano e ci hanno lasciati in mutande senza rinunciare a mezzo privilegio ma la questione del giorno sono le esternazioni di barilla eh sì!

  10. @tix infatti sono convinto che l’abbiano fatto apposta per distrarre l’attenzione da quei tizi che stanno rovinando il mondo da roma

  11. secondo me barilla ha solo fatto una gaffe ma concordo che le marche che ne hanno approfittato sono state squallide. di dario fo poi vogliamo parlarne? poteva davvero evitare

  12. stimo molto dario fo e ho letto la sua intelligente letttera che alla fine non fa altro che invitare al rispetto della liberta di espressione. bè, è quello che ha fatto barilla, cioè ha espresso ciò che pensa……. ne pagherà le conseguenze forse ma alla fine il più folle mi sembra comunque fo

  13. Bè vorrei dire al sig. Barilla che se tutto quello che vuole fare è sottolineare la centralità della donna all’interno della famiglia, allora una coppia di lesbiche dovrebbe proprio fare al caso suo!

  14. in italiano genitore significa colui che genera e i gay non possono generare, quindi possono amarsi e sposarsi ma francamente all’adozione sono contrario. o bisogna per forza dire che gay è meglio di etero perchè sembra che i diritti dei gay siano il nostro unico problema?
    guido barilla ha espresso la sua opinione e va rispettata soprattutto perchè sono i gay i primi che chiedono rispetto dovrebbero anche portarlo alle opinioni degli altri!

  15. IL MARKETING E SOLO UN LAVAGGIO DI CERVELLO GLOBALE !
    E TU NE FAI PARTE ! STAI ZITTA E LASCIA IL POPOLO IN PACE !

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