Elezioni USA: la star Obama contro il guerrafondaio McCain

Ancora elezioni USA. Ok ne avevo già parlato, ma continuano ad affascinarmi e se non altro mi distraggo dalle cariatidi della politica italiana.

Mancano 6 settimane al voto (il 4 novembre) e la corsa alla Casa Bianca si è trasformata in una guerra a colpi di strategie di marketing, diventando sempre più entusiasmante.

A questo punto la competizione non è nemmeno più tra Obama e McCain ma tra David Axelrod e Steve Schmidt, gli strateghi dei rispettivi candidati: il primo fa parte di quei pochissimi e strapagati consulenti politici capaci di rovesciare completamente il dibattito politico in favore di Obama, il secondo è un vero e proprio guerrigliero della comunicazione capace di insinuare nei cittadini qualunque dubbio possa andare a vantaggio di McCain.

Obiettivo comune: far apparire l’avversario come estraneo ai valori dell’americano medio.
Così Obama diventa troppo superficiale, una star che va in palestra tre volte al giorno, mangia barre proteiche e beve the biodinamico; mentre McCain è un miliardario guerrafondaio, fa parte di un’élite che non è in grado di capire il dramma delle famiglie messe in ginocchio dalla crisi economica.

Che poi tutto questo sia vero o meno non importa a nessuno, è inutile perdere tempo con la verità quando questa può essere creata a tavolino, come sostengono gli esperti di management della percezione.

Non so se ci avete fatto caso ma la comunicazione di questo scontro raramente si focalizza sui temi politici della campagna: è più che altro concentrata nel mettere in (cattiva) luce il carattere dell’avversario.

E gli elettori?
Stanno al gioco.
Bill Tancer, direttore di una delle principali agenzie di monitoraggio del Web, ha recentemente pubblicato uno studio sulla navigazione degli utenti americani, che sono risultati ossessionati dalla celebrità e dalle star, ossessione che avrebbe contagiato anche il modo di vedere la politica. Secondo i dati, molti utenti sono stati sedotti da Sara Palin, candidata come vicepresidente repubblicano, ma più che sostenere i suoi programmi politici e apprezzare le sue idee conservatrici, gli internauti sono attratti dalle sue foto e dalle notizie che riguardano il suo personale passato. Stesso discorso per Barack Obama: i navigatori vogliono conoscere dati personali del candidato democratico come la sua altezza o informazioni che riguardano la sua famiglia piuttosto che comprendere quali riforme vuole realizzare una volta diventato Presidente degli Stati Uniti.
Contenti loro.

E allora avanti tutta, a suon di marketing, di slogan, di pubblicità.
Vincerà chi riuscirà ad imporre come reale la propria visione dell’avversario.
C’è solo un piccolo problema: che tutta questa messinscena non aiuterà a decidere chi sarà il presidente migliore.

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9 commenti su “Elezioni USA: la star Obama contro il guerrafondaio McCain

  1. Le elezioni, in Usa ma anche in Italia, cominciano sempre con tanti buoni propositi, come quello di concentrarsi sul proprio programma elettorale e di non cedere alle provocazioni dell’avversario. Poi si concludono in una faida. Anche Obama, che fin dall’inizio si era dimostrato molto garbato, ora è passato a frasi tipo “Puoi anche mettere il rossetto ad un maiale ma rimane un maiale” (riferendosi alla Palin). Tutto questo scatena la curiosità e il gossip, ma è a scapito della serietà delle elzioni e quindi della possibilità dei cittadini di scegliere la persona che politicamente si può rivelare più in gamba.

  2. Io mi ricorderò sempre quando all’inizio della campagna elettorale hai detto: “Tra una donna, un negro e un coglione, chi ha più probabilità di vincere???” 😀
    Comincio a temere che avessi ragione. McCain sta riguadagnando terreno 🙁

  3. Interessante, e anche molto divertente per certi versi. Ma non dimentichiamoci che questo sta per diventare l’uomo più potente del mondo, e mi pare che lo dovrebbe diventare per le sue capacità politiche, non grazie a strategie di marketing

  4. eh già … è vero che tutta questa messinscena probabilmente non aiuterà a scegliere il presidente migliore ma non dimentichiamoci che il popolo americano, che personalmente stimo sotto diversi aspetti, è decisamente limitato, ecco perchè il marketing avrà un effetto fondamentale nella scelta decisiva. Forse non c’entra molto ma ricordiamoci che noi italiani abbiamo eletto una pornostar il parlamento qualche anno fa … siamo forse più evoluti e meno soggetti a condizionamenti di immagine rispetto agli americani? p.s. nell’ultima legislatura noi italiani abbiamo eletto un trans o quello che è … un certo Vladimir … fate voi.La mia impressione è che più che marketing si possa definire tutto questo marketting …

  5. Quoto Carlo. Politica e marketing vanno di pari passo, e non è che da noi sia diverso, c’è solo un modo differente di presentarsi dei candidati, si fa leva su aspetti diversi. Il mortadellone bolognese non aveva forse giocato con questa sua immagine di bonaccione per suscitare fiducia? Poi l’han beccato con intercettazioni telefoniche in odore di concussione. E il berlusca? Con questa sua immagine di imprenditore vincente? Se è riuscito a creare un impero per se stesso perchè non dovrebbe riuscire a risollevare tutta la realtà imprenditoriale italiana? E poi alla fine mi pare molto più interessato a circondarsi di donnine che a fare il bene del paese. Insomma, ognuno si crea un’immagine e cerca di venderla, il fine ultimo è sempre quello di raccogliere voti.

  6. Anch’io mi sono sempre chiesto quanto sia alto Obama… oltre a chiedermi quanto sono coglioni gli americani! 🙂

  7. Lei spaccia i suoi pregiudizi per verità.
    Non ha dimostrato nulla, ha espresso pareri, non ha ricercato e dimostrato fatti.

    Saluti Cordiali
    Antonio

  8. @antonio
    non condivido la tua opinione
    che schmidt, direttore della campagna elettorale di mccain, fosse stato nel 2004 al servizio di bush e che sia riuscito a sconfiggere john kerry a colpi di marketing, facendolo passare per un voltagabbana poco patriottico, è un fatto
    che l’interesse per la campagna elettorale statunitense si sia incentrato su informazioni quali il fratello povero di obama, obama probabile musulmano, la ex-reginetta palin e sua figlia adolescente incinta è un fatto
    che gli americani ricerchino su google informazioni personali sui candidati molto più che programmi politici è un fatto

    sono cose sotto gli occhi di tutti: da sempre le elezioni vengono vinte e perse grazie alle operazioni di marketing

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