Pubblicità lesive: quando le donne sono sceme

La pubblicità è molto spesso al centro di polemiche: in particolar modo ogni giorno c’è qualche esaltata che tuona contro quelle pubblicità che sarebbero lesive della dignità delle donne.
In Parlamento, all’ordine del giorno, vengono proposte moratorie di questi spot “lesivi”, che utilizzerebbero il corpo femminile come un oggetto, avvalorando dunque la disparità dei sessi fondata su una presunta superiorità maschile.

In realtà il problema esiste davvero, ma dovrebbe essere posto in altri termini: molte pubblicità non sono lesive per le donne in quanto queste vengono mostrate semi-nude, sono lesive in quanto vengono mostrate come perfette sceme.

A parte la Marcuzzi, che ci ossessiona da 10 anni coi suoi problemi di stitichezza, adesso arrivando ad asserire che ne soffrirebbero 3 donne su 4 (non è una media un po’ altina?)… quello che viene da chiedersi è: gli uomini vanno sempre in bagno regolarmente?
In ogni caso forse la Marcuzzi dovrebbe smetterla con lo yogurt e provare con le prugne.

Ultimamente però non ci facciamo nemmeno più caso perché il trash di questa pubblicità è stato surclassato da quello del Tantum Rosa, spot prodotto addirittura da una qualche mente geniale dell’agenzia Armando Testa.
La pubblicità mostra un’amica che raggiunge in ritardo le altre perché è passata in farmacia a comprare questo prodotto che dà sollievo ai pruriti intimi.
Certo perché quando non siamo sedute sul water trascorriamo il tempo a grattarcela.

In questo come nell’altro caso la ragazza protagonista non è nuda, è scema.

In Rete poi è anche peggio; nell’ultimo periodo sta spopolando uno spot che fa impazzire i maschietti: il prodotto è una lavatrice ma si vedono donne in topless e tacchi a spillo che si lanciano col paracadute da un aereo; una di loro (ovviamente bionda, come da cliché), anziché tirare la cordella del paracadute si sbaglia e tira quella degli slip, che gli rimangono in mano, e lei precipita in una piscina.

In questo caso le protagoniste sono sia nude sia sceme.
Il problema è che “sceme” tende ad essere una costante.

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10 commenti su “Pubblicità lesive: quando le donne sono sceme

  1. La marcuzzi sono 10 anni che non riesce ad andare al cesso evidentemente lo yogurt non fa miracoli

  2. Non ci sono solo quelle sceme che fanno cose assurde tipo ballare il tango in mutande, ci sono anche quelle totalemente disinformate su tutto che l’uomo di turno deve arrivare a salvare dalla loro ignoranza. ma nella vita non succede il contrario?

  3. Non è affatto vero! E’ solo che noi non abbiamo pudore e ci grattiamo senza farci troppi problemi, voi usate in tantum rosa 🙂

  4. quello della lavatrice mi è piaciuto, certo che fa pensare a tutto tranne che a una lavatrice 😉

  5. Io mi sono sempre chiesto se quella della Marcuzzi sia una vocazione insomma ce ne sono tanti di prodotti da pubblicizzare non può per una volta farsi la ceretta o avere problemi di incontinenza?

  6. Ci sono pubblicità che usano anche l’uomo come oggetto, insomma se parliamo di abbigliamento, profumi, intimo i 2 sessi vengono usati allo stesso modo

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