Quando Internet diventa insopportabile

Dai continui messaggi di alert di Facebook ai codici captcha da compilare per iscriversi a ogni sito… il Telegraph ha stilato la classifica dei 50 aspetti più odiosi del Web, quelli dei quali tutti vorremmo fare a meno.

In cima alla classifica tutto ciò che non è usabile, che se ne frega delle esigenze degli utenti, come le pubblicità che esplodono al centro della pagina o che ti coprono l’area di login, le animazioni in Flash che creano solo confusione, i siti brutti (avete presente l’interfaccia di MySpace?) o quelli di dimensioni assurde che non rispettano gli standard del monitor.

Anche gestire i rapporti sociali online può comportare parecchi problemi, da chi ti da del nazista su un forum a chi ti fa notare che hai qualche problema con l’italiano su un blog: l’offesa gratuita e gli attacchi personali sono dietro l’angolo.
E che dire di chi ti sbuca contemporaneamente su chat, email e cellulare pretendendo una risposta immediata come se dovessimo essere a disposizione 24 ore su 24?

Personalmente sono agra delle applicazioni di Facebook, di chi ti invita a gruppi sempre più inutili, di chi ti stressa per adottare cuccioli di qualunque tipo, di chi ti chiede di firmare petizioni su qualsivoglia problema, degli ultratrentenni che ti mandano la “fotina” che si vogliono “troppo bene” e si scambiano bacini, abbraccini e messaggini.

Il Web è uno strumento eccezionale, usiamolo con buonsenso.

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14 commenti su “Quando Internet diventa insopportabile

  1. Io ODIO le provocazioni che trovo in giro per la rete perchè mi rendo conto -mia debolezza- che faccio una fatica fottuta a resistervi.
    Comunque dopo ti invito al gruppo “odia le provocazioni anche tu” visto che AMI le stronzatine di Faccialibro hehehe

  2. Ciao Pamela, sono completamente d’accordo a metà con quello che hai detto 🙂
    Ma che te lo leggi a fare il telegraph?
    Comunque; è vero che il web è diventato un ambiente molto stressante, ma se ci facciamo trascinare dallo stress la colpa è solo nostra.

    Mi è venuta in mente una barzelletta che fa più o meno così (andrebbe mimata ma ti devi accontentare)
    Un tizio entra nello studio di uno psichiatra e agitando le braccia dice: “Dottore, la prego, mi aiuti, ho tutti i serpenti addosso”
    Il dottore fa un balzo sulla sedia e urla: “Ma che cazzo!!!, ma è matto? Non li tiri tutti addosso a meeee!!”

    Eco, quel medico si è fatto prendere un pò troppo dal suo ambiente di lavoro.

    In rete esiste una funzione antichissima: ignor
    Ignora non è solo un’azione ma un vero e proprio atteggiamento mentale.
    Se lo si applica con rigidità purtroppo ci possono essere dei piccoli effetti collaterali: passi per un insensibile idiota associale e la gente ben presto ti lascia marinare nel tuo brodo.

    Comunque, molte delle cose che scrivono nel telegrafo (e già il nome di questa rivista è tutto un programma) sono assurde e dimostrano solo che chi ha messo assieme quelle 50 cose, a mio modesto parere ha perso solo un bel pò di tempo 🙂 e non ha capito una mazza della rete.

    Però in una cosa sono stati carini
    26) This website
    (When you start to get angry, hold down the “Esc” button to skip to the end)

    Beh li ho presi alla lettera e non ho proseguito la lettura!

    Ciao
    Luigi

  3. Heheh abbiamo detto che d’ora in poi ignoreremo le cose fastidiose… e non sentirti chiamato in causa mi raccomando 😉

  4. Da signore un po’ attempato amo moltissimo internet e credo che abbia semplificato la vita sotto tanti punti di vista, ritengo però che spesso i giovani lo usino male e per perdere tempo sfruttandone tutti gli aspetti più stupidi. Facebook ne è una prova, non solo di come internet possa servire a perdere tempo ma soprattutto di quanto tempo abbiano da perdere i giovani d’oggi

  5. Capisco il tuo punto di vista Bruno ma su una cosa ti sbagli: spesso su Facebook a perdere tempo e a mandare applicazioni stupide sono persone per nulla giovani ma che si divertono come bambini a mandare baci e abbracci anche a perfetti sconosciuti

  6. Conoscendo il funzionamento dei social network e sapendo che certe cose mi irritano li evito, ho il mio profilo ma non ci vado quasi mai. Ciò che non concepisco invece sono i siti brutti e i siti non usabili, nel 2009 sarebbe il caso che un briciolo di cultura internet penetrasse anche nei cervelli più impermeabili

  7. In effetti la pubblicità in internet diventa talvolta molto fastidiosa.

    La pubblicità, d’altronde, per poter raggiungere il proprio obbiettivo, ossia di rendere pubblica qualcosa, deve attirare l’attenzione e, a volte,
    anzi spesso, lo fa in modo decisamente fastidioso.

    In internet si trova di tutto, dai siti di cucina a quelli di storia, da quelli di pubblica utilità a quelli talmente inutili che ti domandi il perché ci sia gente che li mette in piedi.

    Fino a qualche mese fa mi dilettavo nell’inviare brevi racconti e brevi articoli in vari siti di scrittura.

    Personalmente trovo fastidiosi i siti di scrittura, che a parole accolgono qualunque tipo di scritto ma che nei fatti sono pieni di brevi poesie.

    In molti di siti, il controllo sia degli scritti che dei commenti, lascia molto a desiderare.

    Mi è capitato più volte di riceve dei commenti che erano dei veri e propri insulti.

    L’ultimo episodio, in ordine di tempo, che mi ha infastidito parecchio è stato quest’estate quando, caparbiamente, ho inviato l’ennesimo articoletto, che riprendeva un articolo di Repubblica, sulla crisi
    dell’auto, mi sono ritrovato una serie di commenti insultanti.

    Più della pubblicità mi danno fastidio queste cose, ossia l’insulto gratuito, l’offesa virtuale che si fa forte della “assenza” fisica, del contatto con la parte offesa, per essere più sgradevole e vigliacca.

  8. internet garantisce l’anonimato e per questo favorisce l’ira e l’insulto facile, tanto nessuno sa chi sei. a volte penso che sia solo un luogo per frustrati che si devono sfogare e anche i siti più interessanti diventano luoghi in cui la gente va per sfogarsi e offendere il prossimo

  9. @poy concordo con te. Internet è un posto per frustrati, che non hanno una vita sociale, che non sanno leggere ne scrivere e che sfogano le loro paturnie dove nessuno può vedere il loro patetico corpo informe.

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