Renzi e quel futuro un po’ scopiazzato

“Esci da questo blog Beppe!”.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel faccia a faccia in diretta streaming (video) in cui Renzi le ha cantate al guru pentastellato.

Era prima di una lunga serie di fallimenti, dal Jobs Act alla Buona Scuola alla riforma Madia, per terminare con un referendum costituzionale perso clamorosamente, cui sono seguite le dimissioni (vere o presunte) dell’ambizioso ex-premier.

Il rientro a Pontassieve, qualche giorno di silenzio, la spesa alla Coop con Agnese, una pizza al Far West e, in un baleno, arriva il momento di tornare alla carica per riconquistare la scena, reinventandosi.

Da dove ripartire?
Dal blog, ovviamente.


Che però, Grillo docet, andrebbe implementato con costanza, e non abbandonato come tanti siti-proclamo, da “La buona scuola” a “Passo dopo passo”.

Lo stile? Serve un’idea.
Magari si potrebbe ispirare liberamente ai cugini d’Oltralpe che, si sa, in fatto di buon gusto sono maestri.
Et voilà!


Emmanuel Macron, fondatore del movimento social-liberale “En Marche”: stessi colori, stessa grafica, stesso uso di corsivo e stampatello, stessa idea di “percorso” da compiere.
Scrive infatti Renzi sul sul blog: “Ci sono molti modi di cominciare. Il più bello è mettersi in cammino”. Cioè in marcia.

Verso il futuro, s’intende.
Perché “Il futuro, prima o poi, ritorna”.
Il passato, invece, non è detto.

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