Social Network tra politici e… cani

E’ recente la notizia che il Social Network Face Book, nato nel 2004, conta oggi oltre 80 milioni di utenti in tutto il mondo.
Non sono da meno MySpace, Flickr e Twitter.
Ormai si tratta di un modello consolidato e diffuso non più solo tra i giovanissimi ma che abbraccia gruppi demografici più vasti e del quale le aziende devono cominciare a tenere conto per raccogliere feedback e monitorare come i marchi vengono discussi e percepiti.

Quale migliore azienda vi viene in mente, se non la politica?
Infatti i politici si stanno già adeguando.
Walter Veltroni si è iscritto alla discussione “Per rendere più democratico il partito democratico”, come se non fosse lui il principale indiziato dello scarso diritto di parola interno. Roberto Calderoli l’ha presa in modo più goliardico e ha preferito gruppi tipo “Più rum e meno rom”.
E se Antonio di Pietro si è comprato uno spazio su SecondLife, ancora qualcuno che oppone resistenza c’è, come il leghista Matteo Salvini che ammette serenamente: «non ci capisco una fava».

Eppure i Social Network sono veri e propri “giochi da ragazzi”, anzi, da bambini.
Ne è una dimostrazione Mypage, il primo sito Web 2.0 italiano dedicato ai bambini.

Abbiamo visto tutto?
Naturalmente no.
Perché anche Fido ha bisogno di nuovi amici.
E’ fortunato perché su DoggySpace ci sono anche Chiki, Jax, Cujo, Murphy, Tate e tanti altri.
“Mi chiamo Pico. Segni distintivi: molto carino. Passioni: andare in macchina”: è uno degli annunci che appare su doggyspace.com, il primo Social Network americano per cani, dove i padroni possono caricare video da condividere, ma anche creare profili personali che contengano presentazioni, foto e la lista di amici.
Oltre che di idiozia, è un esempio delle ultime tendenze nell’evoluzione dei Social Network, le reti sociali “di nicchia”, dove l’importante è avere in comune un aspetto particolare, come scodinzolare e avere le pulci.

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11 commenti su “Social Network tra politici e… cani

  1. In effetti siamo tutti contagiati dal fenomeno Social Network, l’importante è esserci, anche se molto spesso, come dice Matteo Salvini, non ne capiamo una benedetta fava. Non disperiamo, se non dovessimo riuscire a trovare la nostra anima gemella con MEETIC o altri siti similari, potremo accontentarci o vantarci (forse gli americani lo farebbero) di aver trovato la barboncina dei sogni del nostro “Pico”. Chi lo avrebbe mai detto che il web 2.0 avrebbe migliorato, se non addirittura stravolto, la vita del nostro amato Fido? Viva il web 2.0, viva i social network … pulci a parte.

  2. Io sui social network non sono mai riuscito a rimorchiare. Vediamo se al mio cane andrà meglio 🙂

  3. E’ tutto molto divertente ma a me viene da fare una considerazione. Se tutti questi social network funzionano è perchè comunque ci sono persone che li utilizzano. Se esistono social network per cani è perchè ci sono padroni idioti che ci vanno. E i cani quale giovamento traggono da tutta questa pagliacciata? Io dico che se i padroni anzichè perdere tempo a creare i loro profili sui social network li portassero fuori a fare una passeggiata sarebbero molto più contenti.

  4. Piano piano cominceranno a spuntare social network per tutti gli animali domestici. Questa è decadenza.

  5. E’ ora che i nostri politici si diano una mossa e che comincino ad usare gli strumenti informatici a loro disposizione, come avviene negli Stati Uniti. Tutto ciò non può che contribuire a dare modernità e freschezza alla nostra politica stantia, e magari un giorno addirittura ad avere dei politici che non siano esclusivamente in età da pensione. Riguardo ai cani però si sta davvero esagerando….

  6. Hai ragione Veronica.
    Nel nostro Paese, la politica è gravemente in ritardo e ancora in balia di rigidità comunicative.
    E’ un mestiere, come tanti, dal quale trarre benefici personali, lontano da una contemporaneità in continuo movimento e dal modo di essere e sentire degli elettori.
    La politica rimane ferma, dimentica di mettersi in discussione, di comunicare e condividere attraverso gli strumenti che noi utilizziamo ogni giorno.
    E’ stagnante nel suo anacronismo. Ma imparerà.

  7. premetto che antonio di pietro mi sta sulle palle. ma devo ammettere che è uno dei pochissimi politici in italia ad essere veramente tecnologico e a sfruttare tutte le potenzialità di internet per diffondere informazioni e notizie, comunicare con gli elettori, relazionarsi col pubblico abbattendo le barriere. ha un blog, carica video su youtube, ha creato un’isola virtuale su second life, ha un account su facebook, fa dirette streaming. chapeau

  8. No dico … già questi signori non capiscono una mazza di politica … o meglio capiscono quello che più gli fa comodo della questione. Ora vogliono pretendere che con uno spazietto su SL o qualche blog di ammaliare ulteriormente i pori citrulli che ancora credono nelle loro menzogne quotidiane?

    Contenti voi … io … lasciatemi fare le valigie.

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