Spiegare Internet a Oliver Twist

Secondo Einstein “Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarla a tua nonna”.

Partendo da questa idea il sito Fastcompany ha pubblicato un tentativo semi-serio di spiegare cosa sia Internet a Oliver Twist, il ragazzino orfano protagonista del secondo romanzo di Charles Dickens.

Un ipotetico uomo dei nostri giorni parla a Oliver di una “libreria infinita” composta da una serie di piccole macchine collegate tra di loro, di un “telegrafo con suoni e immagini” che permette alle persone di comunicare anche se sono lontane e di una “rete di tubi” che, come le strade, serve a trasportare informazioni.

Il ragazzo capisce anche troppo bene: “Con Internet si può parlare con chiunque senza andare a casa sua, comprare oggetti senza andare al negozio e ascoltare musica senza dover entrare in un pub. Non sembra tanto uno strumento che mette le persone in connessione tra loro, quanto qualcosa che le isola dal mondo”.

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6 commenti su “Spiegare Internet a Oliver Twist

  1. molto bello. sono quelle cose alle quali non pensiamo mai che essere costantemente connessi significa essere costantemente isolati

  2. è una questione di equilibri certo se passi tutta la giornata su farmville sarà difficile che ti rimanga il tempo per i rapporti sociali

  3. la questione è complessa, internet ci avvicina o ci allontana? fondamentalmente è uno strumento con potenzialità elevatissime, rende possibile quello che fino a qualche decennio fa era impensabile … avvicinarsi o allontanarsi dalle persone è solo una nostra responsabilità, attenti quindi a non spostare il focus dall’azione alla reazione

  4. E’ come un passaparola per un “no Cassano day” praticabile unicamente e immediatamente dopo il “vaffa” é stato espletato.

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