Spot: l’animale che c’è in te

Natale: periodo di festa, di regali, di abbuffate e, immancabilmente, di pubblicità sceme.
Quello del pubblicitario non è un mestiere facile, posso confermarlo: ci vuole fantasia, immaginazione, idee nuove che prima o poi si esauriscono e si finisce pure per riesumare Mastro Lindo.

Dopo anni di pubblicità dell’Imodium, con il suo “Hai la diarreaaaaaaaaaaaaaaa” che ti raggiungeva regolarmente all’ora di pranzo, pensavo che ormai il non plus ultra del trash fosse stato raggiunto.
Mi sbagliavo.
Non avevo fatto i conti con le pubblicità natalizie dei profumi.

Quelle dei profumi sono in assoluto le pubblicità più sceme che si vedono in circolazione: donne che mi chiedo sempre dove vadano a comprarsi i vestiti, sguardi concupiscenti, voce off rigorosamente in francese o comunque in lingua straniera anche quando il marchio è italiano (pare che i profumi vengano prodotti solo in Francia, che sia perché non si lavano?).
E quelle dei profumi per donna non sono ancora niente in confronto alle pubblicità dei profumi per uomo, col bellone di turno aggressivo, sexy, intrigante e sicuramente gay.

In questi giorni poi se ne vede una particolarmente terrificante, quella di Guerlain Homme, con un modello che, carponi, si abbevera in una pozza d’acqua assieme agli animali della jungla, mentre il claim recita: “Guerlain Homme, per l’animale che c’è in te”.

Ma dico io: un uomo non è già abbastanza animale nella vita reale? Almeno nelle pubblicità non potrebbe portarci a cena, lavare i piatti e sollevare la tavoletta del water?
Meglio essere romanticamente schierati, come nello spot di Comete.
E se dentro al mio uomo si nasconde un macaco, che resti pure dov’è.

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13 commenti su “Spot: l’animale che c’è in te

  1. io non ho mai capito le pubblicità dei medicinali. ma uno prenderà le medicine che gli consiglia il medico o il farmacista, mica quelle che vede in pubblicità! poi la cosa più bella è quando riescono a dire in meno di un secondo “tenerelontanadallaportatadeibambinipuòavereeffetticollateralileggere
    attentamenteilfoglioillustrativononsomministrarealdisottodeiseianni”

  2. La pubblicità di Guerlain Homme è davvero brutta. Sarò anche tradizionalista ma al profumo associo un’idea di classe, di eleganza. Come si fa ad aver voglia di comprarlo vedendo un uomo che si abbevera con degli animali???

  3. ma che profumazione potrà mai avere un prodotto che viene pubblicizzato in questo modo? eau de fogne?

  4. Perché, lo scoiattolo scoreggione lo trovi fine? Vabbe’, non si parla di profumi, bensì di caramelle balsamiche, ma certo io ho smesso di comperarle, quelle…

  5. Una mia amica possiede un’azienda d’allevamento suini e potrebbe lanciare sul mercato i seguenti profumi:
    Parfum de porc;
    Essence de cochon;
    Eau de pourcel;
    Toilette de souin;
    Fragrance de maial;
    e così via…
    gatta susanna

  6. a me urtano da morire le pubblicità che parlano in lingua straniera. insomma se proprio mi devi rifilare qualcosa lascia almento che capisca quello che dici e che lo prenda in quel posto consapevolmente, no?

  7. il problema è che la pubblicità la paghiamo poi nei prodotti che compriamo. ora finchè è bella e divertente si può anche chiudere un occhio, ma dover pagare una pubblicità inguardabile proprio no!

  8. eau de jungla non dev’essere male.certo che in giro ci sono un sacco di pubblicitari che farebbero meglio a fare i carpentieri

  9. acconsento in pieno! la pubblicità oggi è scaduta dovendo ricorrere sempre più a colpi bassi o a modelle/modelli che spesso mettono ombra al prodotto stesso. Manca, di fatto, l’abilità dello spot a suscitare desiderio, manca l’abilità a far emergere la necessità del prodotto pubblicizzato nel consumatore.
    Tra le pubblicità che odio, in cima alla mia classifica, metto quelle delle suonerie dei cellulari. Sono truffe legalizzate indirizzate ai ragazzini, le considero scellerate al pari degli spot di Wanna Marchi. Comunque ciao Pamela.

  10. questa pubblicità è terribile ma, diciamocelo, mai come quelle degli assorbenti. ecco cosa dice luciana littizzetto:

    “Io vorrei conoscere di persona gli ideatori della pubblicità degli assorbenti femminili. Secondo me sono tutti uomini.
    E sostanzialmente pazzi.
    Io non mi do pace. Cercate di fare mente locale.
    Secondo loro, noi donne, durante tutto il mese non facciamo niente. Al massimo quattro salti in padella. Ma in quei giorni, ci parte una vena e facciamo nell’ordine: la ruota in palestra, la finale di un torneo di pallavolo, ci aggrappiamo ad un semaforo e facciamo la giravolta, balliamo il tango, lanciamo gavettoni, si incastra una merda di aquilone su un albero e saliamo noi su una scala a riprenderlo, saltiamo persino di schiena in ascensore per specchiarci di dietro e verificare che non ci siano tracce sospette (avendo noi messo, naturalmente, un bel paio di pantaloni bianco latte. Perchè siamo cretine.)
    Ma non è orribile? Non è assolutamente brutto da vedere?
    Qualche anno fa ci facevano anche buttare da un aeroplano con
    un assorbente tra le sgrinfie, ma, grazie a Dio, ci hanno
    fatto perdere questa cattiva abitudine. Il problema comunque è stato presto risolto. Da paracadutiste siamo diventate centaure. Eh sì. Se ci gira prendiamo l’assorbente e ci saltiamo sopra. Come in moto (di media o alta cilindrata, dipende dal flusso).
    C’è invece chi, in quei giorni, fa la restauratrice. ” E va de qua, e va de là, e fa er giro girotondo…” ma l’importante è che metta l’assorbente con le ali vive. Che impressione…Ci vogliono far credere che sto robo ha a che fare con un uccello, ma lo sappiamo che non è la stessa cosa. Cosa dirà la LIPU?
    Ma io mi chiedo: questi signori qui l’hanno mai guardata davvero una donna in quei giorni? Suppongo di sì. E allora perchè non avvicinarsi alla realtà ed ammettere una delle poche verità consolidate? Le donne in quei giorni stanno male. A meno che non si gonfino di pillole, naturalmente. Starebbero tutto il giorno a fare la muffa sul divano, bere tisane e leggere “Torino Sette”. Non fossero che devono alzarsi per andare a lavorare non muoverebbero un alluce! Non hanno neanche la voglia di scendere a fare la spesa, figuriamoci di sfinirsi in palestra. Ma incaponirsi è inutile.
    D’altra parte per anni ci siamo fatti consigliare un formaggio molle da una coreana pur sapendo che da quelle parti non esistono nemmeno le mucche, figuriamoci se è il caso di insistere! E’ come se chiamassero me a fare la pubblicità del sushi nell’emittente nazionale di Tokyo!!!”

  11. Nonostante siamo nel 2009 e non nel 1800, credo che una vera evoluzione a livello di prodotti (quante cose compriamo che in realtà non sono indispensabili?), a parte qualche eccezione, ma soprattutto di marketing e di pubblicità non ci sia stata, anzi …
    Io non conosco l’essenza del profumo Guerlain Homme e magari è anche buona, però vi garantisco che la pubblicità in questione nel mio caso è un ottimo deterrente per l’acquisto.
    Io sono un uomo e mi lavo! l’animale che c’è in me lo tiro fuori al momento giusto e di certo non grazie a Guerlain Homme o chissà quale altra essenza di …. boh 🙂

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