Twitter: figuracce e licenziamenti

Su Twitter si trovano amenità di ogni genere e, più di quanto avviene su Facebook, dove le persone di solito ci mettono faccia, nome e cognome, su Twitter sono più frequenti gli utenti che scelgono l’anonimato e si lasciano così andare a commenti di ogni genere, oltre a racconti di figuracce incredibili.

L’associazione industriale statunitense ha lanciato l’allarme perché, come già avvenuto su Facebook, anche su Twitter capita sempre più di frequente che le persone perdano il lavoro a causa della leggerezza con la quale inseriscono i pensieri del momento.

Ecco alcuni tweet incriminati:

“Sono stato appena multato per non aver superato l’alcol-test… che devo fare se in ufficio bevo per passare la giornata?”; “Ho appena fatto sesso con la figlia del capo. Nell’ufficio del capo”; “Ho utilizzato una funzione della casella e-mail per posticipare l’invio a notte inoltrata. Quel pirla del direttore mi ha ringraziato per aver lavorato fino a tardi”, risposta: “Non sprecare energia. Vado a letto da anni col mio capo ed è tutta fatica sprecata, non ho mai ricevuto nessuna promozione”.

Possibile che al giorno d’oggi nessuno sia più capace di mettere il Guttalax nel caffè del capo e tenerselo per sé?

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11 commenti su “Twitter: figuracce e licenziamenti

  1. Io ho un collega che scrive continuamente polemiche e insulti al capo, e dato che mi sta antipatico ho considerato più volte l’idea di fare la soffiata 😀

  2. Proprio oggi un mio amico ha scritto che il suo capo è un “deficiente” su facebook… e un altro, giustamente, ha commentato: “ma sei matto a scriverlo su fb?”. Mah…

  3. secondo me una cosa del genere non può essere motivo di licenziamento insomma uno dovrebbe essere licenziato se fa male il suo lavoro o se fa degli errori ma se odia il suo capo no. e poi quello che scrivo sul mio facebook o sul mio twitter saranno anche affari miei se a uno non va bene può fare a meno di leggere

  4. Sì e no tankredi. Non dimenticare che ciò che scrivi può essere lesivo della reputazione di persone o aziende, quindi ci vuole comunque un po’ di buonsenso

  5. Quello che non sopporto io sono quelli che usano i social per lamentarsi in continuazione e per imprecare contro tutto e tutti, il lavoro, il capo, la moglie, come se ce ne fregasse qualcosa

  6. quoto tankredi licenziare una persona perchè ha scritto una cosa sul suo capo su un social è fuori dal mondo è come se il mio capo mi licenziasse xchè una sera al bar con gli amici ho detto che è uno stronzo e lui lè venuto a sapere. sui social avvengono conversazioni con gli amici come al bar è questo il motivo del loro successo ed è giusto che ogniuno si senta libero di scrivere e di dire quello che vuole

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