La scintilla surrealista di Bill De Blasio

Bill De Blasio è stato eletto sindaco di New York e, nel suo primo discorso ufficiale, ha strizzato l’occhio all’Italia e a Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento, che ha dato i natali ai nonni materni Giovanni e Maria.
“Grazie a tutti”, ha detto Bill nella nostra lingua.

La sua impeccabile campagna marketing “One New York, Rising Togheter” è iniziata nel maggio 2010: ben tre anni e mezzo prima del voto.
Apparentemente il suo cavallo di battaglia è stato l’abbattimento delle disuguaglianze, in una New York spaccata tra ricchi e poveri.
In realtà buona parte della propaganda si è incentrata sulla sua famiglia, sulla moglie nera, ex lesbica, poetessa ed attivista (e di 7 anni più vecchia del marito) e sui figli Chiara e soprattutto Dante, quindicenne dalla pettinatura afro che è risultato particolarmente carismatico.

Ultimo ammiccamento pubblicitario: Bill e la moglie Chirlane fotografati in una lavanderia a Brooklyn, poche ore prima del voto.

Pur essendo piuttosto impermeabile alle iniziative marketing, devo ammettere che la foto della vittoria, di quel bacio tra Bill e la moglie, mi ha colpita.
Mi ha colpita perché già di suo, senza bisogno di altro, era vincente.
Mi ha colpita perché mi ha ricordato André Breton, il papà del Surrealismo, che sosteneva che la bellezza di una scintilla dipende dalla differenza di potenziale tra i due conduttori: quando la differenza è troppo piccola, la scintilla non si produce.

Noi italiani, banalizzando, diremmo: “Gli opposti si attraggono”.
La verità è che gli opposti trionfano.

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13 commenti su “La scintilla surrealista di Bill De Blasio

  1. il problema è che non sempre a buon marketing corrisponde buona politica….. o forse siamo noi che siamo abituati coi politici italiani 😉

  2. @octy ma i politici italiani mica lo fanno il marketing! cioè non è marketing quello che fanno…..

  3. gli opposti si attraggono e la scintilla è bellissima ma tende a bruciare in fretta e poi tutto quello che rimane è un’ustione di terzo grado 😉

  4. tristezza……. ci interessiamo alle elezioni di una città americana e non andiamo a votare alle nostre amministrative. ormai questo siamo, una colonia americana

  5. De Blasio ha vinto col 75% di voti…. Certo che a New York di counisti ce ne devono essere ben tanti, alla faccia di Berlusconi 🙂

  6. va bè con questa furbata del bacio ha raccolto i voti delle minoranze del resto cosa vi aspettavate da una nazione che ha votato obama per la seconda volta?

  7. almeno all’estero smetteranno di guardare all’italia come paese che ha dato vita solo alla mafia….. finalmente qualcuno che si distingue per merito, a me fa piacere!

  8. Tutti a osannare un tizio che non solo di italiano non ha niente ma in Italia non sarebbe mai stato eletto: fedina penale troppo pulita 🙂 Pensateci!

  9. a newyork hanno un sindaco italiano mentre noi italiani ci preoccupiamo solo degli stranieri e tra un po’ ce ne andiamo tutti per lasciarli più comodi a conquistare la nostra terra

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