McDonald’s: campagna dannosa su Twitter

Quando si tratta di campagne sui social media, è facilissimo commettere passi falsi.
Molti pubblicitari non l’hanno ancora capito e si avventurano in questi territori senza conoscerli realmente, senza sapersi muovere nel modo giusto, provocando un incontrollabile effetto boomerang.

Qualche tempo fa raccontai di Qantas, la compagnia aerea che aveva lanciato una campagna su Twitter ricevendo solo insulti.
Ora è la volta di Mc Donald’s, che ha segnato un auto-goal con la campagna “Raccontateci le vostre McStorie”.

L’idea era di invitare gli utenti Twitter a raccontare le loro esperienze (positive) con la catena di fast food, ma già dopo un’ora dal lancio, la comunicazione pubblicitaria in 140 caratteri era fuori controllo, e gli utenti partecipavano all’iniziativa unicamente per raccontare esperienze negative, per lamentarsi dell’igiene dei ristoranti, del trattamento dei dipendenti e di fantomatici problemi digestivi e cardiologici.

La campagna è stata ritirata in velocità dagli stessi fenomeni che avevano pensato di lanciarla senza prima aver sondato l’umore dei consumatori, credendo di essere ancora in uno spazio pubblicitario classico che non prevede contestazioni.

Recentemente, invece, abbiamo assistito ad una campagna di grande successo, quella di Sky che ha lanciato l’idea di sintetizzare la trama delle serie tv in 140 caratteri.
Vi immaginate cosa sarebbe successo se, invece di far appello alla creatività degli utenti Twitter, avesse lasciato la possibilità di esprimere un parere sul servizio Sky, sulle continue telefonate all’ora di cena e sugli aumenti improvvisi degli abbonamenti?

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9 commenti su “McDonald’s: campagna dannosa su Twitter

  1. adesso i social vanno di moda e si fanno campagne solo x far vedere quanto si è avanti….. che poi li si usi con criterio è un altro discorso di cui a quanto pare in troppi non si preoccupano

  2. volevo dire che se mcdonald non tratterà meglio chi lavora io e tanti altri andremo altrove

  3. Su internet la pubblicità prevede un coinvolgimento attivo dell’utente e non passivo come sui giornali o in televisione. Ovviamente come reagirà l’utente non è prevedibile ed è la prima regola che devi accettare se vuoi fare una campagna su Twitter o Facebook

  4. e se invece fosse stata solo una strategia per avere dei feedback negativi e capire come è l’umore della gente? insomma mc donald’s ha grandi pubblicitari e grandi esperti di strategia trovo impossibile che sia scivolata così banalmente

  5. @luka conoscevo il responsabile della pubblicità mc donald nella mia zona e ti posso garantire che non era certo un fine pubblicitario nè tantomeno un fine stratega spero che a livello centrale ci sia gente un po’ migliore altrimenti questo fallimento non mi stupisce piu

  6. il problema è che i social non sono prevedibili nemmeno dai più esperti di marketing. io ho una pagina fb con un discreto successo ma capita molto spesso (quasi sempre) che quando posto qualcosa che ritengo di sicuro successo viene quasi ignorato poi magari posto una cosa che fa schifo ma che la butto lì perchè non so cos’altro mettere e mi ritrovo migliaia (non centinaia, MIGLIAIA) di condivisioni

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