Nomi e cognomi assurdi: questione di marketing

“You Never Get a Second Chance to Make a First  Impression” (= non avrai una seconda possibilità di fare una prima impressione).
Indipendentemente da chi siamo e da cosa facciamo, ogni giorno ognuno di noi vende se stesso al resto del mondo attraverso un’operazione di marketing che va dall’abbigliamento al sorriso alla stretta di mano.

C’è poi una parte di questo “marketing” che qualcun altro ha scelto per noi, confezionandoci un nome e un cognome che ci porteremo dietro per tutta la vita e che immancabilmente dovremo pronunciare ogni volta che ci presentiamo.
Se ci chiamiamo Marco Bianchi o Davide Balboni nessun problema, ma se ci chiamiamo Oceano Elkann o Falco Briatore possiamo star sicuri che l’unica cosa che tratterrà il nostro interlocutore dal riderci in faccia è il fatto che siamo pieni di soldi.

Io, che dall’asilo all’università sono stata massacrata di prese in giro, ho fatto pace con l’anagrafe proprio quando, aprendo questo blog, ho scoperto di avere un nome e un cognome estremamente seo 😉

Eppure, se per decidere il nome e il brand di un prodotto vengono consultati esperti e vagliate decine di ipotesi, molti genitori, prima di affibbiare un nome al pargolo, non provano nemmeno ad eseguire un rapido “montaggio” col cognome per vedere cosa ne viene fuori, e così nascono i “casi italiani” come Massimo Orgasmo o Felice Della Sega o Gustavo La Passera.

E ora ditemi che non avete riso.

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10 commenti su “Nomi e cognomi assurdi: questione di marketing

  1. Ma John Elkann prima di chiamare suo figlio Oceano non poteva chiedersi come mai il fratello Lapo si droga???

  2. Beh, una larga fetta di terroristi ha nomi orribili, che evidentemente già in tenera età hanno causato traumi che poi, nel corso dell’adolescenza, si sono trasformati in paranoie pericolose…
    Vogliamo parlare di Johnny Walker, Mara Cagol, Prospero Gallinari, Ovidio Bompressi, Nadia Desdemona Lioce… l’elenco è, purtroppo, sterminato 🙁

  3. Io ricordo anche una Rosa Culetto e una Santa Vacca (una certa contraddizione nei termini perchè o sei santa o vacca) comunque non meravigliamoci di nulla visto che un Bocchino è arrivato in parlamento e a questo punto non si tratta più di un Bocchino qualunque ma di un Onorevole Bocchino 🙂

  4. Io conoscevo fratello e sorella, Dina e Dario, che di cognome facevano Lampa…… in questo caso però i genitori non è che non si sono preoccupati di capire cosa risultasse unendo nome e cognome, l’hanno fatto proprio apposta

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