Pistorius e il marketing della pallottola in canna

A volte gli sportivi muoiono, vittime di un incidente o del loro bisogno si superare limiti sempre nuovi, lasciandosi andare ad azioni incoscienti. E noi non abbiamo dubbi: rimarranno per sempre i nostri eroi, anche se talvolta sono morti da stupidi.
Altre volte, meno frequenti ma sempre presenti nella storia dello sport, i protagonisti imbrogliano, feriscono, uccidono. E allora prendere una posizione diventa più difficile e si tirano in ballo le droghe, gli allenamenti troppo stressanti, l’infanzia difficile dedicata unicamente a praticare una disciplina.

Ma alla fine il mondo dello sport ruota attorno a quello del commercio, degli sponsors, e gli esperti di marketing non hanno dubbi: chi sbaglia non merita più di rappresentare il loro prodotto.

Quando cade una stella la pubblicità si gira dall’altra parte, si spegne, cancella ogni traccia.
A Pretoria e Johannesburg sono già stati smontati i cartelloni pubblicitari col volto del campione e la tv via cavo sudafricana ha deciso di ritirare la campagna di spot per la “copertura” degli Oscar con il suo volto e il claim: “Ogni sera è una sera da Oscar”.
Dal sito di Pistorius è stato rimosso un banner della Nike con uno slogan che, alla luce dei fatti, è diventato inquietante: “Io sono la pallottola in canna”, e sempre la Nike ha eliminato dal sito ufficiale il video dell’atleta. Rimossi anche gli slogan sopra le sue protesi.

Annullato dal marketing, rinnegato dalla pubblicità e dagli sponsors, ma impossibile da cancellare dalla mente di chi l’ha visto gareggiare, perché questo campione, che è e rimarrà tale anche se colpevole, è stato accolto di diritto nel regno dei grandi innovatori, di coloro che hanno rovesciato le prospettive e superato le definizioni. Di coloro che, per dirla con un famoso slogan di Apple, sono stati abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, e l’hanno cambiato davvero.

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12 commenti su “Pistorius e il marketing della pallottola in canna

  1. Scommettiamo che viene fuori la storia del povero ragazzo disabile e si becca al massimo i domiciliari?

  2. andrà a finire come oj simpson….. in america come in italia coi soldi ci si compra anche l’innocenza

  3. già oggi hanno iniziato a dire che l’ha fatto per via degli steroidi che a me suona già come una mezza giustificazione

  4. un assassiono famoso alla fine non è mai come un assassino normale, soprattutto se è un poveraccio che non può permettersi un buon avvocato

  5. gli daranno l’infermità mentale per assunzione di steroidi. fosse stato povero o nero sarebbe andata diversamente. fosse stato italiano si sarebbe gridato allo scandalo

  6. Sarà anche stato un grande atleta ma per quanto mi riguarda adesso è prima di tutto un assassino. Poi l’uso di steroidi non può essere considerata un’attenuante ma casomai una colpa ulteriore…. O lo è solo quando lo fa Cipollini????

  7. Ha detto di aver scambiato la fidanzata per un ladro. Qualcuno gli dica che le bugie hanno le gambe corte

  8. gli unici campioni da rinnegare sono quelli che sono diventati tali con l’inganno,e questo non mi sembra il caso.

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