Quando la tecnologia è surreale

Qualche tempo fa avevo scritto un pezzo sulla pubblicità online affermando che sarebbe piaciuta molto ai surrealisti.
La stessa sensazione ce l’ho scrivendo messaggi col Blackberry che, almeno il mio, ha un correttore automatico a dir poco scandaloso.

Oggi un articolo di Massimiliano Parente per Il Giornale che parla del correttore automatico dell’iPhone conferma questa mia sensazione, oltre ad essere spassosissimo.

Se scrivete Moccia, per esempio, l’iPhone ti scrive Moccio, e se ci pensi va benissimo. Bocchino si trasforma in Becchino, Fini in Finì, Tulliani in Tulipani, e se vuoi scrivere una frase tipo «Hai sentito cosa ha detto Bocchino di Fini tra i Tulliani?» suona come un funerale.
Non si capisce come mai vengano spesso sostituite parole esistenti con altre parole comuni. Non potete dire a nessuno «Mi hai rotto i coglioni» perché immancabilmente l’iPhone vi scrive «Mi hai rotto i ciglioni» e se non siete Valeria Marini o un trans di Marrano non ha senso. Solo Berlusconi, guarda caso, è solo Berlusconi, e se chiedete suggerimenti alternativi appare una scritta emblematica: «Nessuna sostituzione trovata», sai come gli girano i ciglioni a Di Pietro, per questo l’iPhone lo prende per un Di Dietro.

Share Button

10 commenti su “Quando la tecnologia è surreale

  1. in effetti quella con il T9 e il correttore automatico è una battaglia epica a volte snervante a ai limiti del ridicolo …

Lascia un commento