Vallettopoli e politica in trionfo sul Web

Ogni giorno un politico nuovo finisce sulla graticola: questa vallettopoli bis o come vogliamo chiamarla sta assumendo dimensioni davvero imbarazzanti tanto che ci si dimentica dei veri problemi del nostro Paese e ci si dedica anima e corpo alla paparazzata del momento.

Il Web favorisce il fenomeno a dismisura, per una questione di “diffusione” ma anche di “leggerezza”, di fonti “non verificate” di “sul mio blog scrivo quello che mi pare”.

E’ noto ciò che è successo su The Front Page, il blog di Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi (tra l’altro presentato dai due come promessa di giornalismo tutto d’un pezzo, lontano dalle tentazioni gossipare), e che si è già trasformato, nella serata di ieri, in un “mea culpa” dei due che dichiarano di aver “Commesso una grave leggerezza, scrivendo un’insinuazione tanto grave quanto infondata” e chiedono “scusa sia a Fini e alla sua famiglia, sia ai nostri lettori”.

Ma dai, hanno accusato Fini di aver cambiato atteggiamento nei confronti di Berlusconi per via di alcuni scatti a luci rosse che lo riguardano, e adesso dicono di aver commesso una leggerezza?

Il problema è che ormai non conta nemmeno più, o conta poco, se questi scatti esistono davvero o siano solo ipotesi, invenzioni, tanto si può sempre parlare di un presunto ritiro degli stessi, ovviamente dietro ricatto e dopo aver spillato un bel po’ di soldi alla vittima, per renderla colpevole comunque.

Il business è fiorente, non c’è che dire, e la politica italiana continua ad andare a puttane, vere presunte o metaforiche.

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5 commenti su “Vallettopoli e politica in trionfo sul Web

  1. L’Italia è un paese strano dove alla fine il gossip si perdona anche della peggire specie, all’estero i politici vengono obbligati alle dimissioni

  2. Nessuno fa più caso a niente ormai, a parte le povere famiglie di chi viene coinvolto in questi scandali veri o presunti

  3. anche se l’opinione pubblica pare ormai assuefatta non è un buon motivo per rovinare la reputazione delle persone

  4. Già, non hanno nulla a che fare con Secchiaroli e la fantasia dei paparazzi anni ’60 (quelli che si vedono in La Dolce Vita, per intenderci). Questi sono avvoltoi, arroganti, sbruffoni e non hanno la più vaga idea del fatto che la loro, volendo, potrebbe essere una professione esercitata come tale.

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