Il marchio Obama spopola in pubblicità

Barack Obama, il nuovo Presidente degli Stati Uniti, sta diventando, suo malgrado, la marca più popolare al mondo: decine di aziende hanno creato slogan e pubblicità ispirate al suo nome, alle sue parole e alle sue idee, tanto che il Guardian ieri ha dedicato una pagina a tutti i modi in cui il nuovo Presidente viene sfruttato o utilizzato per fini commerciali, siano essi diretti, indiretti, palesi o addirittura subliminali.

Una nota società americana produttrice di gelati, la Ben & Jerry, ha messo in commercio un nuovo gusto chiamato “Yes Pecan!”, dove il pecan è un tipo di noce molto popolare negli Stati Uniti.
La Pepsi-Cola ha invece utilizzato gli slogan originali “Yes we can” (“Can” significa “Lattina”) e “Choose change” (=”Scegli il cambiamento”).
L’Ikea ha eretto a Washington una finta stanza ovale, interamente composta da mobili “fiscalmente responsabili”, ossia che non inquinano e non costano troppo, in omaggio a un altro slogan di Obama, “Change begins at home” (=“Il cambiamento comincia a casa”).

Il cambio della guardia è stato un momento particolarmente sfruttato in pubblicità: quel giorno sul Daily Express i lettori hanno trovato sovrimposta alla prima pagina di Obama una interamente occupata dalla foto di una nuova Fiat 500, con il titolo “It’s a good day for firsts” (=“E’ un buon giorno per i primi”), alludendo al primo compleanno dell’introduzione della 500 in Gran Bretagna.
Una nuova marca di Cognac Hennessy è uscita con il numero 44 sull’etichetta, riferendosi al fatto che Obama è il 44esimo Presidente degli Stati Uniti.
Infine la mia preferita: il 21 gennaio, mentre tutti i quotidiani del mondo parlavano della cerimonia del giuramento di Obama, varie riviste inglesi avevano la pubblicità di un prodotto per la depilazione, Veet, che conteneva il messaggio: “Goodbye Bush” (=”Addio cespuglio”).

Io a Bush avrei dedicato una nuova marca di scarpe.

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11 commenti su “Il marchio Obama spopola in pubblicità

  1. In proposito avevo letto una polemica fatta dalla moglie di obama perchè erano state messe in commercio due bambole con i nomi delle loro figlie e lei la reputava una strumentalizzazione. l’ho trovato un po’ eccessivo, non credo che per due bambine sia un particolare problema avere delle bambole col loro nome, probabilmente sarà un problema molto più grande stare tutto il giorno con le baby sitter perchè i genitori sono in giro per il mondo a fare politica!

  2. Non mi stupisce affatto. Obama è stato da subito un fenomeno mediatico ancor più che politico e credo che la sua immagine verrà sfruttata a lungo, almeno fino a quando non farà qualche cazzata in stile George Bush

  3. la migliore pubblicità è quella che riesce a cavalcare l’onda dell’attualità e a cogliere il sentimento più profondo delle masse. io credo che quelli citati siano grandi esempi di ottima pubblicità

  4. Quella del cespuglio è fortissima… Non sapevo che “bush” significasse cespuglio… adesso l’ex presidente mi sembra ancora più ridicolo

  5. non ho mai visto fare un casino così attorno a un presidente, e sono sicuro che ci sia anche pieno di pirla che presi dall’esaltazione-obama questi prodotti li compreranno!

  6. vi immaginate le mutande con la faccia di Obama e la scritta “per il bello e abbronzato che c’è in te” … vivamente sconsigliata ai poco dotati … 🙂

  7. sai tix, oggi e sempre più spesso non compri un prodotto, ma quello che rappresenta. In un epoca come la nostra, nella quale dubito che le mutande subiranno particolari evoluzioni in termini di prodotto, bisogna puntare su altri aspetti, quelli emozionali, di tendenza e in qualche caso ideologici … se hai la mutanda di Al Quaeda non credo però di conseguenza farai una “strage” a letto 🙂

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